lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino: il delirio di Romeo

da "Un mazzo di fiori" - 15. scena

Sera. Una panchina in un parco fiocamente illuminato. Sulla panchina siede disperato Romeo, ansimante per la lunga corsa alla ricerca di Giulia che l'ha lasciato a causa di un equivoco diabolico. Alle spalle della panchina una siepe, dietro la quale si nasconde Giulia che ha assistito all'arrivo affranto di Romeo.

ROMEO Parlami, Luna! Dammi gli ultimi suoni che ascolterò. Già il respiro si contrae e torna bambino nel petto, ora che gli orizzonti dorati della vita con lei sono sfumati per sempre…
GIULIA (non controllando la voce) Amore mio!
ROMEO Dea argentata, che splendi tra stelle servili: usi gli accenti dispersi nel cielo dalla donna che amo. Capisco: una nuvola diafana, passando, ne ha trattenuto i suoni vellutati e adesso tu li restituisci per velare il mio dolore con un soffio di misericordia…
GIULIA Ma dunque, tanto m’ami!
ROMEO Più di me stesso e del mio passato.
GIULIA E il futuro?
ROMEO Senza di te il tempo si ferma e niente più accade. Fugge l’attimo, si congela il ruscello, tace il cardellino, cade il silenzio e la notte, distratta, dimentica di cedere il passo al giorno…
GIULIA Ma il sole torna, amore mio. Sarà così anche domani!
ROMEO Senza di te il domani non ci sarà. E se pur ci fosse sarebbe solo “tempo”, dimenticato in giro da un creatore smarrito per l’immenso dolore della tua perdita.
GIULIA Ma…se un miracolo, uno di quelli che la notte cela in segreto, ti concedesse un’altra occasione? (uscendo allo scoperto) Se ancora una volta potessi affidarmi i tuoi sospiri, i tuoi più intimi pensieri? (sedendoglisi vicina) Se un’ultima volta potessi cercare nei miei occhi il sogno profondo dell’anima tua?
Se potessi, se potessi…
ROMEO Un dono mi fai, astro incantato, che rende concreti i miei stanchi respiri e muove nelle sue forme i cupi vapori del silenzio. Ecco: (esegue) accarezzo la spalla che crei col suo sembiante, sfioro il suo collo perfetto, gioco con capelli che inventi meravigliosi come i suoi, mi perdo in uno sguardo e nelle sue profondità in cerca della dura pietra che sono adesso i miei sentimenti per lei, caldi come l’alito sfuggito a queste labbra. Ultimi aneliti: a raccolta! Andiamo a dimenticarci sulla porta del paradiso e con un bacio chiudiamo questo tormento ed apriamo la porta al sogno!

Si baciano

Nessun commento: