domenica 24 luglio 2016

Fuori tempo: Daniela

Ora, a distanza di tempo, anzi dovrei dire: fuori tempo, sento il bisogno di ricordare una grande attrice, una di quelle persone che fanno una cosa difficile e raffinatissima e non ti sanno spiegare come l’hanno fatta e perché. 
Ma Daniela sapeva pronunciare l’italiano in maniera attenta ed accurata, conosceva l’ABC della scena, si muoveva conoscendo benissimo lo scopo e l’effetto di un movimento anziché un altro, di una posizione più laterale ed avanzata rispetto ad una centrale ed un po’ più arretrata. Era una donna di scena, insomma, ma il suo istinto prodigioso ne faceva qualcosa di più: un animale di scena. Lo so, può sembrare una differenza trascurabile ed incomprensibile, destinata solo a giustificare una definizione un po’ triviale, ma è la stessa differenza che c’è tra una scena ben fatta ed una scena viva.
Ho avuto il privilegio di lavorarci insieme, sia in un contesto numeroso, sia in una pièce a due; in entrambi i casi la preparazione era seria, attenta e scrupolosa (alla faccia di chi dice di fare Teatro “per divertirsi”) e nonostante tutto non potevi mai sapere come sarebbe andata, cosa sarebbe accaduto. Proprio con lei ho imparato, sul campo, che una cosa saputa e risaputa, può riservare alla decima replica un piccolo, determinante cambiamento che quasi inconsapevolmente muta tutto ciò che lo segue, causando entrate diverse, battute modificate, pause impreviste… insomma tutto ciò che conduce direttamente al disastro: silenzio imbarazzato, il pubblico capisce di che si tratta, applauso d’incoraggiamento e tu ti sotterri per la vergogna. Oppure no: con un salto mortale incompreso dagli altri attori l’Animale Di Scena cambia entrata, inventa battute, ricuce la commedia in diretta e da scena 4 ti fa ritrovare a scena 7 senza che nessuno spettatore abbia percepito un salto di storia, di tempo, di significato; la cosa più bella, in questo caso, è sentirsi dire dal tecnico del suono: “Non ci stavo più a capi’ niente: facevate tutt’un’altra commedia!”. 
Daniela non era bella, ma se richiesto dal copione, poteva apparire affascinante con un gesto, con un respiro; una delle mie esperienze più difficili fu quella di restare morto (in quel frangente quello dovevo fare) mentre lei mi strofinava la testa in una varietà di modi che…insomma non mi facilitavano il compito. E chi se lo scorda…

Ora, fuori tempo, scusandomi con lei per la lunga ingiustificata pausa, prendo atto del fatto che in questa campata di realtà c’è stato un cambio di figura, una carta è uscita dal mazzo, una persona davvero valida, importante, di quelle che quando le conosci impari, non c’è più.
In quel momento non mi trovavo a Roma, dedicavo la mia correttezza autolesionistica ad altro, ad altri.

E non sono entrato in battuta a tempo; non poterne chiedere scusa mi duole, profondamente.

sabato 9 luglio 2016

Molto tempo

E' passato molto tempo dal mio ultimo intervento in questo blog; da allora mi sono dedicato principalmente al mio profilo Facebook soprattutto sul versante fotografico.
Un breve brano di conversazione ("chat" non mi piace) con una recente conoscenza m'ha fatto ripensare a questo spazio che è rimasto per molto tempo abbandonato.
Può darsi che ricominci, può darsi che prenda a riempirlo con alcuni dei temi che m'interessano, sempre tenendo presente le peculiarità tematiche degli altri miei blog collegati.
Non prendo impegni, si vedrà.